A tutti noi è capitato di imbattersi in un mercatino
dell’usato, ogni domenica
sparsi sul territorio, ve ne sono molti, quale
occasione migliore per trovare su una bancarella una vecchia macchina
fotografica da portare a casa a poco prezzo, se il nostro acquisto è stato
fatto sull’onda dei ricordi o dell’oggetto da usare come complemento d’arredo
la cosa non avrà un seguito ma se, affascinati dalle forme, la tecnica costruttiva,
la meccanica o il blasone della casa produttrice ecco che siete pronti a indossare
i panni del collezionista.
Vi si aprirà un modo affascinante, insidioso, esaltante
quanto pericoloso di grandi soddisfazioni e di discussioni famigliari
costellato da una miriade di sedicenti esperti della domenica preparatissimi ma
spesso sprovveduti che vi confonderanno ancora di più le idee.
E’ una materia che conosco bene, ho dedicato molti anni
della mia vita al collezionismo e oggi sono in grado di dare alcuni consigli
per evitare sorprese e ingenti perdite di denaro, dal 1838 sino a una ventina
di anni fa sono state costruite e vendute nel mondo migliaia di modelli diversi
di macchine fotografiche, che moltiplicate per la produzione di migliaia di esemplari,
ognuna hanno generato milioni e milioni di macchine prodotte, orientarsi non è
facile, innanzi tutto consiglio di documentarsi scegliendo alcuni libri
specifici, la bibbia indiscussa è il McKeown’s price guide to antique &
classic cameras, un completissimo catalogo
che racchiude quasi lo scibile
universale delle fotocamere, costa una fucilata ma ne vale la pena, dopo aver
dato una prima occhiata generale capire su quali anni di produzione dirigersi
es. macchine degli anno 1930/1940 oppure
folder a soffietto degli anni 1910/1920
oppure le prime reflex di produzione
giapponese ecc.
Provate a individuare alcune case produttrici che
sceglierete secondo le vostre preferenze per motivi tecnici, o per filosofie
costruttive per scelta dei sistemi ottici, ora non rimarrà che indirizzarsi su
alcuni modelli specifici e infine aprire le battute di caccia, ecco che
concentrandosi su alcuni modelli per volta diventerà più semplice capire cosa
state acquistando a che prezzo e in che condizioni. Quante volte in studio il
lunedì mattina mi arrivava qualche cliente in stato di esaltazione perché il
giorno prima aveva
comperato su di una bancarella una Leica F d’oro pagandola
500.000/600.000 lire e credendo di avere fatto il colpo del secolo, solo che la
domenica dopo sulla stessa bancarella compariva un’altra macchina uguale e la
domenica successiva e accora, controllavo i numeri di serie dal libro ufficiale
Leica per scoprire che nemmeno uno corrispondeva e che si trattava di una falsa Leica ma di un
autentico tarocco. L’attenzione è d’obbligo se si parte dal presupposto di
trovare una autentica rarità al prezzo delle patate lasciate perdere, chi vende
i propri oggetti sulla bancarella conosce i propri articoli e vi garantisco che
è molto difficile imbarresi in una rarità non riconosciuta dal venditore ed
acquistabile a poco, la strada più redditizia è quella degli annunci, eby,
seconda mano, subito ecc. Se trovate il modello che state cercando, contattate
il venditore e ragionate sul prezzo che deve essere equo per entrambi, fate
leva sul fatto che se il venditore chiede un prezzo troppo alto non riuscirà mai
a vendere l’oggetto, il collezionista non è disposto a spendere più del valore
commerciale e che quindi il pezzo rimarrà invenduto per molto tempo. Esigete
sempre di provare il funzionamento dell’apparecchio, per quelli dotati di
otturatore centrale
i tempi lunghi sono i più critici dal 1/5 di secondo in poi
potrebbero non funzionare, polvere e strati di vecchi lubrificanti impastano le spire delle molle e non
permettono ai tempi lunghi di funzionare a dovere, per gli otturatori a tendina
l’elasticità della stoffa con cui sono realizzati potrebbe essere compromessa,
le tele erano spalmate con una resina contenente nero fumo che serviva per
tappare le porosità della tela ed impermeabilizzare alla luce il materiale
stesso, questa resina si secca e screpola creando micro tagli nella tela, sono
le vecchie Leica
avevano un trattamento diverso che le ha conservate
dignitosamente fino ai nostri giorni.
Marche su cui rivolgere le proprie attenzioni potrebbero essere oltre alle blasonate
Leica Rolleiflex Contax , ottime case
quali Kodak, Agfa, Balda, Voigtlander, Zeiss ikon, Exacta solo per citarne alcune ma
l’elenco è lungo. Oppure cercare le rare case italiane come le Officine
Galileo, la Ducati, Murer la Mentor, Lamperti e Garbagnati, la Ibis, Bencini.
Senza fretta riuscirete e mettere insieme un certo numero di
apparecchi che possono rappresentare in scala ridotta l’evoluzione della
tecnologia fotografia del secolo scorso, creare in voi la consapevolezza che
prima del telefonino le persone hanno usato con successo per decenni strumenti
che ancora oggi incutono rispetto per la tecnica costruttiva e la precisione
meccanica.
Luca Castagno