martedì 29 settembre 2015

Collezionare vecchie fotocamere





A tutti noi è capitato di imbattersi in un mercatino dell’usato, ogni domenica

 sparsi sul territorio, ve ne sono molti, quale occasione migliore per trovare su una bancarella una vecchia macchina fotografica da portare a casa a poco prezzo, se il nostro acquisto è stato fatto sull’onda dei ricordi o dell’oggetto da usare come complemento d’arredo la cosa non avrà un seguito ma se, affascinati dalle forme, la tecnica costruttiva, la meccanica o il blasone della casa produttrice ecco che siete pronti a indossare i panni del collezionista.

Vi si aprirà un modo affascinante, insidioso, esaltante quanto pericoloso di grandi soddisfazioni e di discussioni famigliari costellato da una miriade di sedicenti esperti della domenica preparatissimi ma spesso sprovveduti che vi confonderanno ancora di più le idee.
E’ una materia che conosco bene, ho dedicato molti anni della mia vita al collezionismo e oggi sono in grado di dare alcuni consigli per evitare sorprese e ingenti perdite di denaro, dal 1838 sino a una ventina di anni fa sono state costruite e vendute nel mondo migliaia di modelli diversi di macchine fotografiche, che moltiplicate per la produzione di migliaia di esemplari, ognuna hanno generato milioni e milioni di macchine prodotte, orientarsi non è facile, innanzi tutto consiglio di documentarsi scegliendo alcuni libri specifici, la bibbia indiscussa è il McKeown’s price guide to antique & classic cameras, un completissimo catalogo

 che racchiude quasi lo scibile universale delle fotocamere, costa una fucilata ma ne vale la pena, dopo aver dato una prima occhiata generale capire su quali anni di produzione dirigersi es. macchine degli anno 1930/1940  oppure folder a soffietto degli anni 1910/1920

 oppure le prime reflex di produzione giapponese ecc. 


Provate a individuare alcune case produttrici che sceglierete secondo le vostre preferenze per motivi tecnici, o per filosofie costruttive per scelta dei sistemi ottici, ora non rimarrà che indirizzarsi su alcuni modelli specifici e infine aprire le battute di caccia, ecco che concentrandosi su alcuni modelli per volta diventerà più semplice capire cosa state acquistando a che prezzo e in che condizioni. Quante volte in studio il lunedì mattina mi arrivava qualche cliente in stato di esaltazione perché il giorno prima aveva

 comperato su di una bancarella una Leica F d’oro pagandola 500.000/600.000 lire e credendo di avere fatto il colpo del secolo, solo che la domenica dopo sulla stessa bancarella compariva un’altra macchina uguale e la domenica successiva e accora, controllavo i numeri di serie dal libro ufficiale Leica per scoprire che nemmeno uno corrispondeva  e che si trattava di una falsa Leica ma di un autentico tarocco. L’attenzione è d’obbligo se si parte dal presupposto di trovare una autentica rarità al prezzo delle patate lasciate perdere, chi vende i propri oggetti sulla bancarella conosce i propri articoli e vi garantisco che è molto difficile imbarresi in una rarità non riconosciuta dal venditore ed acquistabile a poco, la strada più redditizia è quella degli annunci, eby, seconda mano, subito ecc. Se trovate il modello che state cercando, contattate il venditore e ragionate sul prezzo che deve essere equo per entrambi, fate leva sul fatto che se il venditore chiede un prezzo troppo alto non riuscirà mai a vendere l’oggetto, il collezionista non è disposto a spendere più del valore commerciale e che quindi il pezzo rimarrà invenduto per molto tempo. Esigete sempre di provare il funzionamento dell’apparecchio, per quelli dotati di otturatore centrale

 i tempi lunghi sono i più critici dal 1/5 di secondo in poi potrebbero non funzionare, polvere e strati di vecchi lubrificanti  impastano le spire delle molle e non permettono ai tempi lunghi di funzionare a dovere, per gli otturatori a tendina

 l’elasticità della stoffa con cui sono realizzati potrebbe essere compromessa, le tele erano spalmate con una resina contenente nero fumo che serviva per tappare le porosità della tela ed  impermeabilizzare alla luce il materiale stesso, questa resina si secca e screpola creando micro tagli nella tela, sono le vecchie Leica

 avevano un trattamento diverso che le ha conservate dignitosamente  fino ai nostri giorni. Marche su cui rivolgere le proprie attenzioni potrebbero essere oltre alle blasonate Leica Rolleiflex  Contax , ottime case quali Kodak, Agfa, Balda, Voigtlander, Zeiss ikon, Exacta solo per citarne alcune ma l’elenco è lungo. Oppure cercare le rare case italiane come le Officine Galileo, la Ducati, Murer la Mentor, Lamperti e Garbagnati, la Ibis, Bencini.

Senza fretta riuscirete e mettere insieme un certo numero di apparecchi che possono rappresentare in scala ridotta l’evoluzione della tecnologia fotografia del secolo scorso, creare in voi la consapevolezza che prima del telefonino le persone hanno usato con successo per decenni strumenti che ancora oggi incutono rispetto per la tecnica costruttiva e la precisione meccanica.
Luca Castagno